di Salvo La Delfa
"A riveder le stelle..." di Aldo Cazzullo, Sebastiano Lo Monaco e Edmondo Romano incanta il pubblico del Teatro Greco di Siracusa
Gli ingredienti c’erano tutti.
Da una parte un musicista, Edmondo Romano, polifiatista e compositore genovese, che, perfezionando l’uso degli strumenti nelle diverse culture ed espressioni, lavora da anni nella ricerca musicale sperimentale, folk, etnica, world, minimalista.
Dall’altra parte un attore, Sebastiano Lo Monaco, siracusano, di fama internazionale, che ha lavorato in teatro anche con attori quali Enrico Maria Salerno e Salvo Randone, e ha prodotto con la sua compagnia spettacoli con attrici come Paola Borboni e Alida Valli e registi come Giuseppe Patroni Griffi e Roberto Guicciardini. Attore cinematografico e teatrale versatile che nei sui 34 anni di carriera ha solcato i palcoscenici di tutto il mondo.
Dall’altra parte ancora un giornalista piemontese, Aldo Cazzullo, che ha dedicato più di venti libri alla storia e all’identità italiana sia in chiave critica sia in difesa della storia e delle potenzialità del nostro Paese. Dopo aver lavorato con La Stampa è passato al Corriere della Sera dove è stato inviato speciale prima, ed editorialista dopo.
Gli ingredienti c’erano tutti, affinché nella spettacolare cornice del Teatro Greco di Siracusa, con la complicità di un pubblico attento, caloroso, interessato, la messa in scena serale dello spettacolo “A riveder le stelle..” tratto dall’ultimo e omonimo libro di Aldo Cazzullo, si trasformasse in un successo di alto valore culturale, sottolineato dai numerosi e fragorosi applausi degli spettatori presenti che hanno voluto in questo modo manifestare la stima e il riconoscimento per il lavoro svolto.
Con una scenografia semplice (solamente sedie, leggii e aste dei microfoni, con una luce blu diffusa nel retro del palcoscenico), Aldo Cazzullo, a settecento anni dalla morte di Dante Alighieri (“L’unico grande scrittore che ci permettiamo di chiamare con il nome”) spiega il motivo per cui Dante è considerato il più grande poeta nella storia dell'umanità e il suo ruolo importante per la nascita della nostra identità nazionale. La contemporaneità di Dante sta nell’afffrontare argomenti importanti come la guerra, il femminicidio, l’amore, l’avarizia, l’ignavia, la lussuria, la pandemia, la politica e di affrontarli con una apertura mentale e un approfondimento che stupisce ancora adesso.
Accompagnato dalle musiche di Edmondo Romano, Sebastiano Lo Monaco ha emozionato con una interpretazione magistrale con la lettura, tra l’altro, del quinto canto dell’Inferno che narra della storia di amore di Paolo e Francesca, del 33esimo canto, nel quale Dante si scaglia contro Pisa e contro Genova e con la storia del conte Ugolino incarcerato nella torre della Muda con i due figli e due nipoti, e del 26esimo canto, sempre dell’Inferno, che racconta il viaggio di Ulisse oltre le colonne di Ercole. Eccellente, infine, l’interpretazione del 33esimo canto del Paradiso le cui ultime parole sono il titolo del libro e dello spettacolo.
La partecipazione allo spettacolo è stata numerosa e poteva essere estesa anche alle scuole. Considerati i temi e gli argomenti trattati, un pubblico giovanile di studenti avrebbe sicuramente apprezzato lo spettacolo, grazie anche alle caratteristiche divulgative ed educative e alle modalità di presentazione del capolavoro dantesco. La cornice del Teatro Greco di Siracusa è risultata idonea ed adatta a manifestazioni culturali di questo tipo, prestandosi bene a rientrare in circuiti nazionali e/o internazionali di eventi culturali e di conoscenza.
Lo spettacolo ha avuto il patrocinio dell'assessorato dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana e del Parco Archeologico di Siracusa.