Francesca Garofalo

Gabriella Insolia, presidente dell’Associazione: “Offriamo un supporto con volontarie in grado di comprendere i pazienti. i loro dubbi e domande sono quelli che ci siamo posti anche noi e con la nostra esperienza dimostriamo che ce la si può fare”

 

Le sofferenze fisiche e psicologiche che un paziente oncologico deve affrontare per poter riuscire a curare la malattia che si sviluppa nel proprio corpo, senza avere la certezza di sopravvivere, sono come cicatrici che segnano l’intera esistenza. Da un lato le cure aggressive con farmaci chemioterapici, antimicrobici di derivazione sintetica, in contrapposizione agli antibiotici di origine naturale. Poi, subentra un crollo dal punto di vista emotivo ed infine di quello estetico con la caduta dei capelli. Per poter alleviare il loro dolore interviene l’Associazione Angolo onlus, regalando ai pazienti dei momenti di serenità e di comprensione con le numerose attività: un laboratorio di scrittura terapeutica per aiutare e far riflettere sulla vicenda traumatica che si vive, mettendo su un foglio le proprie emozioni e condividendole con altri pazienti; una consulenza psicologica e nutrizionale; un corso di yoga presso l’Associazione Namasté. A dare emozioni e soddisfazioni è anche la banca delle parrucche solidali che grazie a Winner Catania, nelle persone del parrucchiere Orazio Modica Ragusa e Antonella parrucchieri, vengono donate delle parrucche in caso di alopecia da trattamenti antitumorali, che solitamente richiedono un costo oneroso. “Riscontriamo, dice Gabriella Insolia, presidente di Angolo, che quando arrivano le pazienti sono giù di morale e preoccupate, ma quando vanno via sono sorridenti. In questo modo contribuiamo ad alleggerire quel periodo di cure e di sofferenze sia fisiche che psicologiche. Quando consegni le parrucche si ricordano i visi, i sorrisi, le lacrime, sensazioni che le parole, spesso, non possono esprimere. La parrucca non è fine a sé stessa, offriamo un supporto con volontarie in grado di comprendere i pazienti, poiché la maggior parte di loro ha avuto un tumore, che trovano in noi delle sorelle nella sofferenza. I loro dubbi e domande sono quelli che ci siamo posti anche noi e con la nostra esperienza dimostriamo che ce la si può fare”. Tra le volontarie in grado di fornire una testimonianza di come Angolo sia stato di aiuto durante la malattia, Antonella D’Urso nata a Lentini nel 1957, dove ha vissuto per 30 anni per poi trasferirsi a Siracusa dopo aver vinto il concorso all’INPS. Ultima di tre figli, cresce coccolata da genitori e fratelli, si diploma in ragioneria e dopo la fine del suo matrimonio e due figlie con le quali vive, la sua esistenza cambia quando gli viene diagnosticato un tumore al seno.

Quando hai scoperto di avere un tumore?

“Con i controlli di routine, con la mammografia che facevo ogni anno. Ho scoperto che c’era qualcosa che non andava ed il senologo mi ha mandato all’Humanitas di Catania, lì mi hanno fatto l’ago aspirato e hanno capito che si trattava di tumore al seno”

Dopo il referto come hai reagito?

“È  stato un attimo di sgomento e tristezza, come se un mattone mi fosse caduto in testa, così  mi sono chiusa in me stessa e non riuscivo ad andare avanti. Dopo l’operazione e la chemio, è stata un’altra tragedia. L’ho affrontata però, con tanta forza, voglia di vivere e di andare avanti, perché pensavo alle mie figlie e non mi sono lasciata abbattere. Quando facevo la chemio stavo male una settimana e dopo dieci o quindici giorni mi riprendevo, mi truccavo, mi vestivo e ritornavo anche a lavoro. Ho sempre fatto così per tutto il ciclo della chemio”

Come hai affrontato una conseguenza della chemio, cioè la perdita di capelli?

“Anche questa è  stata una cosa brutta. L’oncologo mi aveva detto che dopo diciassette giorni avrei perso i capelli, in quel momento questa cosa non l’ho compresa e pensavo mi cadessero dopo il secondo ciclo di chemio. Invece, al diciassettesimo giorno, puntuale, mentre facevo la doccia ho visto i capelli cadere. In tutta questa tragedia, questo è stato il momento più  brutto, perché a quel punto mi sono messa ad urlare e le mie figlie sono arrivate e poi loro stesse mi hanno tagliato i capelli rimasti. Non avrei voluto far vivere a loro questo ulteriore trauma dopo la scoperta del tumore”

Come hai conosciuto l’Associazione Angolo onlus?

“Dopo la chemio e la radio, cercavo un posto dove andare per potermi confrontare con persone che stavano o avevano passato la stessa cosa. Su Facebook ho visto che Gabriella Insolia stava organizzando un corso di volontarie per l’associazione, così ho fatto i tre giorni di corso che mi hanno dato tanta forza e voglia di stare insieme agli altri”

Sei tra le volontarie che consegnano le parrucche alle pazienti oncologiche. Ne hai ricevuta una?

“No, perché quando ho avuto la malattia ancora non conoscevo Angolo. Penso che sia bello che ci sia questa associazione, che aiuta le donne quando cadono i capelli attraverso un confronto con il parrucchiere. Io usavo solo foulard, mi divertivo a cambiarli in base a come ero vestita e a crearli guardando su internet come fare”

Dal punto di vista emotivo che tipo di aiuto hai ricevuto?

“Avevo un supporto psicologico quando facevo la chemio e la radio e anche quando arriva il periodo del controllo, che faccio ogni sei mesi, mi affido allo psicologo perché mi vengono attacchi di panico, la paura rimane”

Cosa consiglieresti ad altre donne che stanno vivendo quello che ha passato tu?

“Quello che consiglio e che allora non ho avuto, è cercare subito un’associazione che ti aiuti ad affrontare il problema a confrontarsi con tranquillità e serenità, ed avere qualcuno che possa tirarti su di morale”

Come affronta la vita dopo la malattia?

“Cerco di non pensarci e nei momenti di angoscia mi vesto, mi trucco ed esco, anche se faccio una passeggiata senza meta e penso alle cose belle che mi circondano”

Come vedi il tuo futuro?

“Accanto a me ho le mie figlie e spero di vivere nel migliore dei modi, lavorando ed andando avanti senza pensare troppo, perché se si pensa ci sia ammala di più”